شعار البابا فرنسيس

شعار البابا فرنسيس

خاص بالموقع – 22/03/2013

ترجمة الشماس رامز رزق الله

 قرر قداسة البابا فرنسيس الاحتفاظ برمزه الأسقفي والذي يتميز بالبساطة. في الشعار نجد الخلفية الزرقاء، وهي نفس الخلفية التي كانت في عهد قداسة البابا بندكتُس السادس عشر.

في الأعلى، يسود شعار الرهبنة التي ينتمي إليها الأب الأقدس، وهي رفقاء يسوع (اليسوعيون): شمس مشعة وملتهبة بداخلها أحرف مكتوبة باللون الأحمر، IHS، وهي ترمز إلى المسيح، حرف H يعلوه صليب بشكل مدبّب، ويدنوه ثلاث مسامير بلون أسود.

في الأسفل نجد النجمة وزهرة الناردين.

النجمة، حسب التقاليد القديمة للنبلاء، هي رمز للعذراء مريم، أم المسيح وأم الكنيسة، في حين أن زهرة الناردين ترمز إلى القديس يوسف، شفيع الكنيسة الجامعة. وفي تقاليد الإيقونات الأسبانية، القديس يوسف كان يُرسم مماسكًا بزهرة الناردين في يده.

واضعًا في رمزه هذه الرموز، الأب الأقدس يعبّر بشكل واضح، عن المكانة الخاصة للعذراء مريم والقديس يوسف.

الشعار : رحمه فاختاره

شعار قداسة البابا مأخوذ من عظة للقديس “ بيدا المبجل “ حيث يعلق القديس على دعوة القديس متى (مت9: 9) فيقول القديس بيدا “رأى يسوع عشارًا، فنظر إليه يسوع، رحمه فاختاره، وقال له اتبعني”

 هذه هو المقصد، أي تقدير الرحمة الإلهيّة، التي تكون في صلاة الساعات (الأجبية) خلال الاحتفال بعيد القديس متى بحسب الطقس اللاتيني، وبهذا تعكس العظة معنىً خاص في حياة ومسيرة قداسة البابا الروحية. وفي حقيقة الأمر أنه خلال عيد القديس متى وتحديدًا في عام 1953 الشاب جورج بيرجويليو، حيث كان عمره في ذلك الوقت 17 عام، اختبر خبرة إيمانية عميقة مع الرب، حيث لمس حضور الله المملوء بالحب في حياته، وبعدها أيضًا من خلال قيامه بممارسة سر الاعتراف، شعر بالرحمة الإلهية التي لمستَ قلبه، وبالتالي سمع صوت الله يدعوه إلى الحياة الرهبنية على مثال القديس إغناطيوس دي لويولا ( مؤسس رهبنة رفقاء يسوع). وعندما تم اختياره أسقفًا، المطران بيرجويليو، تذكرَّ، هذا الحدث الذي شكّل وكوّن بداية حياته التي كُرست بكاملها للرب داخل كنيسته، وبهذا يكون قداسة البابا قد قرر اختيار، شعار وأسلوب حياته من عظة القديس “ بيدا المبجل” فرحمه فاختاره، وبالتالي فهي الجملة نفسها التي اختارها مرة أخرى لشعاره البابوي.

 

Lo Stemma
di Papa Francesco

 SPIEGAZIONE DELLO STEMMA

miserando atque eligendo

 

LO SCUDO

Nei tratti, essenziali, il Papa Francesco ha deciso di conservare il suo stemma anteriore, scelto fin dalla sua consacrazione episcopale e caratterizzato da una lineare semplicità.

Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.

In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.

IL MOTTO

Il motto del Santo Padre Francesco è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote(Om. 21; CCL 122, 149-151), il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).

Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Oredella festa di San Matteo. Essa riveste un significato particolare nella vita e nell’itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San Matteo dell’anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola.

Una volta eletto Vescovo, S.E. Mons. Bergoglio, in ricordo di tale avvenimento che segnò gli inizi della sua totale consacrazione a Dio nella Sua Chiesa, decise di scegliere, come motto e programma di vita, l’espressione di San Beda miserando atque eligendo, che ha inteso riprodurre anche nel proprio stemma pontificio.