VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI DELL\’IRAQ (23-27 GENNAIO 2009) SPECIALE SEDOC
I. Scheda geopolitica sul Paese
Superficie |
434.128 Km² |
Paesi confinanti |
Turchia a NORD, Siria e Giordania ad OVEST, Arabia Saudita e Kuwait a SUD, Iran ad EST |
Capitale |
Baghdad |
Altre città |
Arbil, Mosul, Bassora, Kirkuk |
Abitanti: |
22.046.244 (cens 1997) 27.180.000 (stima 2006) |
Lingua |
arabo (ufficiale), curdo, turco |
Gruppi etnici |
arabi, curdi, turchi |
Religione |
netta maggioranza musulmana (in prevalenza sciiti), cristiani: quasi il 4% prima del 2003, di cui 1,1% cattolici (290.000 secondo l\’Annuario Statistico della Chiesa 2005) |
Forma di governo |
Governo di transizione La pena di morte è in vigore |
Presidente |
Jalal Talabani (DPAK), dal 6 aprile 2005 |
Primo Ministro |
Nouri al-Maliki (UIA), dal 20 maggio 2006 |
Moneta |
Dinar iracheno |
Membro |
Lega Araba, OCI, ONU e OPEC |
Rapporti con la Santa Sede |
L’Iraq intrattiene rapporti diplomatici con |
II. Cenni storici e quadro socio-politico
Già parte dell’Impero ottomano, amministrato dal 1920 dal Regno Unito su mandato della Società delle Nazioni, l’Iraq è diventato una monarchia indipendente nel 1932 e una Repubblica il 14 luglio
Il 20 marzo 2003 gli USA e il Regno Unito, nonostante il parere contrario degli altri membri del Consiglio di sicurezza dell\’ONU (Francia, Cina e Federazione Russa), danno il via all\’invasione del Paese. La guerra dura meno di un mese poiché l\’avanzata ha incontrato sul campo ben poca resistenza. Quasi subito, però, si moltiplicano gli attentati e le azioni contro le truppe di occupazione e la situazione assume le caratteristiche di una guerra civile. Tra le principali vittime delle violenze i cristiani iracheni, un numero crescente dei quali decide la fuga all\’estero.
Il 16 novembre 2008 il governo iracheno approva lo Status of Forces Agreement (SOFA), l\’accordo di sicurezza con gli Stati Uniti che prevede il ritiro totale delle truppe americane entro la fine del
III.
Nunzio apostolico: Mons. Francio Assisi Chullikatt, arcivescovo tit. Ostra
Struttura
Assemblea dei vescovi cattolici di Iraq: Assemblée des Evêques Catholiques d’Irak
Presidente: Card. Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei
Le Diocesi
La comunità di gran lunga più numerosa nella Chiesa cattolica irachena è quella assiro-caldea distribuita in 10 diocesi facenti capo al Patriarcato di Babilonia. Ci sono poi i fedeli della Chiesa siro-cattolica (distribuiti in due arcieparchie); la comunità armeno-cattolica con una arcieparchia; i cattolici di rito latino con una arcidiocesi e fedeli greco-melkiti cattolici.
Patriarcato di Babilonia dei Caldei: Card. Emmanuel III Delly
Arcidiocesi di Baghdad (Babilonia) dei Caldei, (sede del Patriarca, suffraganea del Patriarcato di Babilonia dei Caldei) Card. Emmanuel III Delly
Suffr.
Diocesi di Alquoch dei Caldei:Mons. Mikha Pola MAQDASSI
Diocesi caldea di Amadiyah, Amadia dei Caldei: Mons. Rabban Al-Qas
Diocesi di Aqrā, Akra dei Caldei: vacante
Diocesi Sulaimaniya dei Caldei: vacante
Diocesi caldea Zākhō, Zaku dei Caldei Mons. Petros Hanna Issa Al-Harboli
Arcidiocesi di Kerkūk dei Caldei: Mons. Louis Sako
Arcieparchia di Mossul dei Caldei: vacante
Arcieparchia Arbil, Erbil dei Caldei Vacante
Arcieparchia di Bassorah, Basra dei Caldei: vacante
Arcieparchia di Mossul dei Siri: Mons. Basile Georges Casmoussa
Arcieparchia di Baghdad dei Siri: Mons. Athanase Matti Shaba Matoka
Arcieparchia di Baghdad degli Armeni: Mons. Emmanuel Dabbaghian
Arcidiocesi di Baghdad dei Latini: Mons. Jean Benjamin Sleiman
IV. I cristiani in Iraq: una comunità quasi dimezzata dal 2003
Come è noto, la presenza della comunità cristiana in Iraq, stanziata per lo più tra Baghdad e Mossul, si è notevolmente ridotta negli ultimi anni, a causa dell’insicurezza e delle violenze anticristiane seguite alla guerra e alla caduta del regime di Saddam Hussein nel 2003. Violenze che si sono intensificate negli ultimi mesi, in particolare nell’area di Mossul, e che hanno conosciuto uno dei momenti più drammatici con il rapimento e l’uccisione, nel marzo 2008, dell’arcivescovo di questa città, mons. Paulos Faraj Rahho. Più di 200 sono i cristiani iracheni uccisi dal 2003, per non parlare dei rapimenti, delle intimidazioni e degli attentati alle chiese. Si calcola che tra il 30% e il 50% dei circa 800mila cristiani (cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti) che vivevano in Iraq all’inizio della guerra siano emigrati per rifugiarsi nei Paesi vicini o altrove. Di seguito due schede sulla Chiesa caldea e sulle altre comunità cattoliche presenti nel Paese.
V.
Gli Assiro-caldei sono i discendenti del popolo degli Assiri che abitavano
La tradizione rituale caldea
La liturgia caldea ritrova le sue origini, durante il secolo V, nella città di Edessa. Fu rivista nel secolo VII: vi furono tolti gli esorcismi nell\’amministrazione del Battesimo e fu abbreviata la cerimonia dell\’ordinazione. I testi liturgici furono ritoccati più volte fino al secolo XVII. Nella celebrazione della Messa si proclamano quattro lezioni e l\’accesso all\’altare è accompagnato da una lunga cerimonia. L\’ufficio consta di sole tre ore, l\’anno liturgico è diviso in periodi di sette settimane ciascuno, le feste in onore dei santi sono in numero limitato. Nella liturgia caldea la lingua ufficiale è l\’aramaico, ma poiché i fedeli parlano correntemente l\’arabo, la celebrazione della Santa Messa è bilingue.
Le origini della Chiesa Cattolica Caldea
Le origini della Chiesa cattolica caldea possono essere fatte risalire al XIII secolo, quando alcuni missionari cattolici, fondamentalmente domenicani e francescani, si impegnarono attivamente tra i fedeli della Chiesa Orientale Assira.
VI. Le altre comunità cattoliche in Iraq
La comunità armena cattolica
Gli armeni che vivono in Iraq sono i discendenti degli armeni fuggiti o forzatamente deportati dopo il
La comunità cattolica di rito latino
La presenza di una chiesa cattolico romana in Iraq sebbene più antica è principalmente legata alla presenza di missionari e di molti altri cattolici romani nel paese nel periodo che ha preceduto la guerra contro l’Iran. Sono attualmente presenti in Iraq i Padri Redentoristi, i Domenicani, i Carmelitani, i Salesiani ed i monaci Antoniani Caldei provenienti dal Libano. Per le congregazioni religiose femminili, vi sono le Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria; le Suore Domenicane della Presentazione della Vergine di Tours, che fra l’altro gestiscono l’Ospedale di San Raffaele a Baghdad; le Suore Domenicane di S. Caterina da Siena; le Piccole Sorelle di Gesù, e le Missionarie della Carità che, lavorando secondo il carisma di Madre Teresa di Calcutta, si occupano dei bambini portatori di handicap. La piccola comunità cattolica di rito latino è presente per la maggior parte a Baghdad.
La comunità siro-cattolica
La comunità cattolica greco-melkita
Con il termine melkiti (da malik = re, in arabo) si indicarono quei fedeli dei patriarcati di Antiochia, Gerusalemme ed Alessandria che accettarono sul piano teologico i principi sanciti a Calcedonia nel 451. Nel 1729 papa Benedetto XIII riconobbe patriarca della Chiesa cattolica melkita Cirillo che nel 1744 entrò in comunione con Roma. In Iraq ed in Medio Oriente i melkiti sono detti “Rum Katuleek” o “Rumi Kathuliki” cioè “cattolici romani” dove romani sta per "costantinopolitani" in quanto dopo la caduta dell\’Impero romano d\’Occidente, Costantinopoli fu detta la "nuova Roma.”